Percorrendo verso monte la provinciale che si snoda dopo l’abitato di Castell’Arquato, si arriva ad un punto dove la valle del torrente Arda si stringe improvvisamente. Sulla destra appare una diga ed un lago circondato da una imponente cornice di colline e da fitti boschi: è il lago di Mignano, progettato e tenacemente voluto dalla lungimirante volontà dei nostri padri, che nei primi anni del secolo scorso hanno voluto creare una riserva idrica per l’agricoltura e per gli usi civili e industriali.
Il bacino sorge ad una quota di 340 metri sul livello del mare, ha una profondità massima di 50 metri, un’estensione di circa 2 chilometri quadrati ed una capienza di circa 11 milioni di metri cubi. Dal lago viene fatta defluire l’acqua necessaria alle attività della pianura dapprima tramite il corso del torrente Arda e poi attraverso un’imponente rete di distribuzione. Oltre ad avere questa funzione, l’invaso di Mignano costituisce una importantissima fonte di approvvigionamento idrico per uso potabile: l’acqua viene captata attraverso più prese ed avviata all’impianto di potabilizzazione gestito da Iren, ubicato a poca distanza dalla diga. Realizzata dal Consorzio Val d’Arda nel 1985, questa struttura ha attualmente una potenzialità di 100 litri al secondo: serve i comuni di Alseno, Carpaneto, Castell’Arquato, Fiorenzuola, Gropparello, Lugagnano, Vernasca, ed assicura alla popolazione una dotazione di circa 250 litri per abitante al giorno. Gli utenti serviti sono circa 23.000 nei periodi di massimo consumo, per arrivare a circa 35.000 quando è minima la richiesta.
Il processo per rendere potabile l’acqua del lago è tecnologicamente avanzato. L’acqua grezza viene sottoposta ad una predisinfezione con biossido di cloro e viene additivata di un coagulante che fa precipitare sul fondo delle vasche di sedimentazione i materiali sospesi. L’acqua viene poi sottoposta ad una filtrazione attraverso diversi strati di sabbia, fino ad ottenere un elevato grado di purezza ed un bassissimo livello di torbidità. Al termine, l’acqua viene sottoposta alla disinfezione finale, ed immessa nei serbatoi di stoccaggio, pronta per la distribuzione in rete. A seguito della riorganizzazione provinciale del servizio idrico, il potabilizzatore di Mignano è divenuto elemento strategico per il sistema acquedottistico della Val d’Arda, Ongina e Piacenza Est.
Nel 2009 è stato presentato da IREN uno studio dettagliato per il potenziamento dell’impianto, aprendo un tavolo di confronto con il Consorzio di Bonifica per rivedere i termini della convenzione di derivazione. L’operazione, dati i costi elevati, è stata rimandata, avviando tuttavia una serie di interventi di ammodernamento e potenziamento, quali: manutenzione generale di tutte le apparecchiature e strutture relative sia all’impianto che alle opere di presa, con la costruzione di una nuova viabilità di accesso; adeguamento della parte impiantistica per una completa automazione sia del processo di potabilizzazione che del prelievo dell’acqua dai diversi punti del lago; realizzazione di una seconda linea di filtrazione di una potenzialità di circa 40 l/s mediante l’installazione di 4 filtri in pressione e relative apparecchiature; telegestione dell’impianto con possibilità di intervenire in qualsiasi momento con squadre specializzate per far fronte ad anomalie o guasti; nuovo serbatoio di accumulo dell’ acqua trattata a valle dell’impianto; raddoppio della condotta di collegamento del potabilizzatore con la zona di ripartizione posta a Lugagnano. I lavori sono già a buon punto, ammontano a 2,2 Milioni di Euro e dovrebbero essere completati il prossimo anno. Iren raccoglie dunque la sfida di assicurare alla Val d’Arda ed alla parte Est della provincia la fornitura costante nel tempo di acqua buona e di qualità controllata, ponendosi nel solco dell’innovazione e dello sviluppo tracciato dai nostri padri. Segno tangibile della costante presenza e vicinanza di Iren al territorio, a Piacenza ed alla sua gente.