Presentato il progetto per la realizzazione del Biodigestore a La Spezia

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Presentato il progetto per la realizzazione dell’impianto spezzino di trattamento dei rifiuti organici, da ReCos e Iren Ambiente, presso la sede della Spezia.

Il presidente di ReCos, Pier Carlo Castagnetti, il consigliere Gaudenzio Garavini ed il direttore impianti di Iren Ambiente, Mauro Pergetti, hanno presentato ai media i contenuti del progetto, per il quale è stato avviato nello scorso mese di aprile l’iter autorizzativo regionale.

L’impianto risponde alla recente pianificazione ligure sui rifiuti e si caratterizza, dal punto di vista tecnologico, come impianto di biodigestione anaerobica, finalizzato al completo riutilizzo del rifiuto organico conferito attraverso la produzione di biometano (6 milioni di mc/anno) e di ammendante compostato misto (14.300 tonnellate/anno); la taglia dell’impianto, coerentemente alla citata pianificazione regionale, si attesta sulle 60.000 tonnellate/anno di Forsu trattata, così da “coprire”, assieme ai due impianti di analoga dimensione da realizzare nei territori di Genova e Savona, l’intera produzione regionale di Forsu stimata in 180.000 tonnellate/anno al 2020.

La collocazione geografica proposta da ReCos, presso il sito industriale di Saliceti nel Comune di Vezzano Ligure, oltre a corrispondere a tutti i requisiti morfologici e strutturali indicati dalla delibera regionale, consentirà altresì una proficua sinergia gestionale con l’impianto già operativo, della stessa ReCos, per il trattamento del rifiuto indifferenziato finalizzato alla produzione di combustibile da rifiuto.

Nella conferenza stampa, inoltre, si sono particolarmente evidenziate le caratteristiche tecnologiche dell’impianto, rispondendo così alle principali tematiche emerse nel dibattito pubblico locale, soprattutto riguardo all’impatto sull’ambiente circostante, in termini di odori, di traffico veicolare, di rispetto della vicina area naturale del fiume Magra e della relativa falda acquifera.

Si è infine descritta l’articolazione della fase autorizzativa in corso, che comprenderà anche la procedura dell’inchiesta pubblica, voluta dalla Regione per favorire la massima condivisione e partecipazione del territorio ai contenuti del progetto; i tempi previsti per il perfezionamento di questa fase si calcolano al massimo in dodici mesi, ai quali si aggiungeranno altri 18/24 mesi per la realizzazione dell’opera e l’avvio a regime delle attività.

 

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