Il progetto dell’impianto di trattamento FORSU dello spezzino: un esempio di economia circolare

10 ottobre 2019
#TERRITORI

Nell’Unione europea ogni anno si usano quasi 15 tonnellate di materiali a persona, mentre ogni cittadino UE genera una media di oltre 4,5 tonnellate di rifiuti l’anno, di cui quasi la metà è smaltita nelle discariche. L’economia lineare, che si affida esclusivamente allo sfruttamento delle risorse, non è più un’opzione praticabile.  La transizione verso un’economia circolare sposta l’attenzione sul riutilizzare, aggiustare, rinnovare e riciclare i materiali e i prodotti esistenti. Quel che normalmente si considerava come “rifiuto” può essere trasformato in una risorsa.

È questa la filosofia che sta alla base del progetto dell’impianto di trattamento FORSU dello spezzino, che vedrà cominciare nelle prossime settimane l’iter autorizzativo preso gli organi competenti.

I dati sulla raccolta differenziata nella provincia di La Spezia (oltre il 70%) dimostrano quanto sia sviluppata nei cittadini l’esigenza di attuare una corretta raccolta che implichi anche una corretta gestione dei rifiuti urbani. In linea con questa urgenza si pone l’obiettivo di realizzare un impianto per il trattamento dell’organico (FORSU) che permetta un pieno e totale riutilizzo del rifiuto conferito realizzando la piena circolarità del processo.

L’impianto, uno dei tre previsti dalla Regione Liguria per il trattamento delle circa 180.000 tonnellate di rifiuto organico prodotte annualmente sul proprio territorio, consentirà non solo di chiudere il ciclo della gestione dei rifiuti in maniera corretta, ma anche di trasformare la frazione organica in risorsa pregiata: ogni anno infatti saranno prodotti dall’impianto oltre 6 milioni di mc. di biometano avanzato, in grado alimentare 10.000 utilitarie o 160 autobus a metano. Produrrà inoltre oltre 14.000 tonnellate annue di compost di qualità, che potrà essere utilizzato in agricoltura.

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