Il direttore di ItaliaSicura al depuratore di Mancasale

06 aprile 2016
#TERRITORI

Dalla scorsa settimana presso l’impianto di depurazione di Mancasale gestito da Iren, è in funzione una nuova linea di trattamento che consente di utilizzare per uso irriguo le acque reflue provenienti dalla città. La piena operatività dell’impianto ha coinciso con la visita del direttore di Italia Sicura Mauro Grassi (direttore della struttura di Missione di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche) e dell’assessore regionale all’Ambiente Paola Gazzolo.

Il direttore di ItaliaSicura ha sottolineato il valore di esperienze innovative e virtuose come quella dell’impianto di Mancasale, il primo in Italia per il riuso delle acque reflue urbane a fini irrigui.
Il depuratore a pieno regime consentirà infatti di riutilizzare per usi irrigui quasi 5 milioni di metri cubi d’acqua provenienti dalle fognature che, altrimenti, andrebbero dispersi. L’obiettivo è quello di migliorare la qualità dei fiumi e dei torrenti in virtù di minor apporti inquinanti e di minori prelievi e di garantire più acqua all’agricoltura.

L’impianto di Mancasale è stato realizzato grazie all’investimento di 1 milione di euro da parte di Atersir e di 1.5 milioni di euro da parte della Regione. L’impianto è in grado di trattare e sottoporre a 500 diversi controlli 1.680 metri cubi di acqua ogni giorno. Alla fine del trattamento (tramite filtrazione rapida), l’acqua depurata viene immessa nel Cavo Pastorina, che è gestito dal Consorzio di Bonifica dell’ Emilia Centrale e successivamente nei canali d’irrigazione. Nei periodi dell’anno in cui non è necessario rinforzare la portata dei canali di bonifica, l’acqua depurata viene immessa nel Crostolo.

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