Era l’estate del 1925, esattamente 90 anni fa, quando a Ceresole Reale partirono ufficialmente i lavori commissionati dell’allora AEM, oggi Iren, per la costruzione dell’imponente diga di sbarramento del fiume Orco finalizzata ad alimentare la centrale di Rosone.
La diga, un’opera maestosa per il periodo, verrà poi inaugurata il 2 agosto 1931 dal Principe Ereditario Umbero I di Savoia e dal Ministro dei Lavori Pubblici Araldo di Crollanza.
Per finanziare il progetto in valle Orco, nell’aprile del 1925 la Cassa di Risparmio di Torino aveva elargito all’AEM un’apertura di credito per una cifra all’epoca davvero consistente: 100 milioni di lire.
I lavori vennero divisi in 12 lotti e crearono occupazione per centinaia di uomini provenienti da tutto il Piemonte, e non solo, che si misero a disposizione delle ditte che avevano vinto le gare per i singoli lotti.
Con una lunghezza di oltre 3 km ed una larghezza di circa 750 metri, il lago artificiale creato dallo sbarramento, ha una capacità di circa 34 milioni di metri cubi ed è riconosciuto ormai da tutti come uno dei simboli della valle dell’Orco e del Parco Nazionale del Gran Paradiso, una meta di richiamo, sia in estate che in inverno, per gli amanti della natura e dello sport.