85 anni fa l’inaugurazione della diga di Ceresole

01 agosto 2016
#AZIENDA

È una giornata caratterizzata da una pioggia intensa quella del 2 agosto 1931, data stabilita per l’inaugurazione della diga di Ceresole, la grande opera realizzata dall’allora AEM Torino e destinata ad triplicare, grazie all’energia elettrica prodotta nella centrale di frazione Rosone di Locana, la capacità produttiva dell’Azienda, portandola a 230 milioni di chilowattora annui.

Dopo che per l’intera settimana, ironia della sorte, il tempo atmosferico si era mantenuto stabile, c’è un clima uggioso ad accogliere il Principe di Piemonte e futuro “Re di Maggio” Umberto di Savoia, salito fin quassù per la solenne cerimonia.

Ciò non impedisce che il taglio del nastro avvenga in un clima di profonda commozione e,
in linea con i tempi, non manca neppure un certo clima di trionfalismo che il nascente regime sta facendo proprio, come testimoniano le cronache che gli ingialliti quotidiani dell’epoca ancora ci ricordano.

La diga di Ceresole, del tipo ad arco gravità con andamento curvilineo in calcestruzzo, con i suoi 220.000 m3 di volume complessivo della muratura, ed un bacino imbrifero di quasi 90 chilometri quadrati, aveva nel progetto originario, poi incrementato, un’altezza massima dalle fondazioni di 50 metri, con uno spessore variabile da un massimo di oltre 42 metri ad un minimo di 5 metri sul coronamento, lungo complessivamente 270 metri.
Realizzava un invaso artificiale della capacità di oltre 30.000.000 di metri cubi, con un livello di massimo invaso a quota 1.570 m s.l.m.

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