Distruzione stupefacenti al termovalorizzatore di Torino

10 febbraio 2017
#TERRITORI

Il termovalorizzatore di Torino svolge un servizio di distruzione delle sostanze stupefacenti sequestrate dall’Autorità Giudiziaria; l’autorizzazione a compiere questa operazione (aggiornamento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale 12 dicembre 2014) prevede un limite massimo di 450 kg al giorno.

Nel momento in cui la Procura della Repubblica dispone la distruzione di sostanze stupefacenti, gli ufficiali di Polizia Giudiziaria segnalano a TRM la necessità di incenerire tali materiali. Per tali operazioni, infatti, vengono utilizzati gli impianti di incenerimento che, seguendo uno specifico protocollo, garantiscono la sicurezza delle operazioni di trasporto e distruzione della droga e la salute pubblica (controllo fumi e residui combustione).

La particolarità di questa operazione – rispetto all’incenerimento dei normali rifiuti all’impianto – consiste nel fatto che il materiale stupefacente non viene rovesciato nella fossa di accumulo, ma viene portato direttamente al piano tramoggia da un Ufficiale della Polizia Giudiziaria accompagnato da un operatore di TRM.

Qui, l’Ufficiale di Polizia Giudiziaria – sempre in presenza di un addetto dell’impianto – convoglia il materiale da incenerire direttamente nella bocca di carico del canale che conduce alla griglia di combustione, attendendo sul posto sino a quando tale materiale non sia più recuperabile.

Con questa sistema si ha così l’evidenza della completa distruzione del carico, di cui si mantiene traccia attraverso la stesura di un verbale delle operazioni svolte e la compilazione di un apposito registro.

A partire dalla combustione, il materiale stupefacente segue lo stesso processo a cui sono sottoposti tutti i rifiuti trattati all’interno del termovalorizzatore. I fumi generati dalla combustione sono sottoposti a depurazione e controllo delle emissioni prima dell’espulsione in atmosfera per garantire la massima tutela della salute e dell’ambiente.

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